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Riveduta Bibbia 1927 - Giobbe - Giobbe 34

Giobbe 34:18-34

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18che chiama i re “uomini da nulla” e i principi: “scellerati”?
19che non porta rispetto all’apparenza de’ grandi, che non considera il ricco più del povero, perché son tutti opera delle sue mani?
20In un attimo, essi muoiono; nel cuor della notte, la gente del popolo è scossa e scompare, i potenti son portati via, senza man d’uomo.
21Perché Iddio tien gli occhi aperti sulle vie de’ mortali, e vede tutti i lor passi.
22Non vi son tenebre, non v’è ombra di morte, ove possa nascondersi chi opera iniquamente.
23Dio non ha bisogno d’osservare a lungo un uomo per trarlo davanti a lui in giudizio.
24Egli fiacca i potenti, senza inchiesta; e ne stabilisce altri al loro posto;
25poich’egli conosce le loro azioni; li abbatte nella notte, e son fiaccati;
26li colpisce come dei malvagi, in presenza di tutti,
27perché si sono sviati da lui e non hanno posto mente ad alcuna delle sue vie;
28han fatto salire a lui il gemito del povero, ed egli ha dato ascolto al gemito degli infelici.
29Quando Iddio dà requie chi lo condannerà? Chi potrà contemplarlo quando nasconde il suo volto a una nazione ovvero a un individuo,
30per impedire all’empio di regnare, per allontanar dal popolo le insidie?
31Quell’empio ha egli detto a Dio: “Io porto la mia pena, non farò più il male,
32mostrami tu quel che non so vedere; se ho agito perversamente, non lo farò più”?
33Dovrà forse Iddio render la giustizia a modo tuo, che tu lo critichi? Ti dirà forse: “Scegli tu, non io, quello che sai, dillo”?
34La gente assennata e ogni uomo savio che m’ascolta, mi diranno:

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