3O Eterno, che cos’è l’uomo, che tu ne prenda conoscenza? o il figliuol dell’uomo che tu ne tenga conto?
4L’uomo è simile a un soffio, i suoi giorni son come l’ombra che passa.
5O Eterno, abbassa i tuoi cieli e scendi; tocca i monti e fa’ che fumino.
6Fa’ guizzare il lampo e disperdi i miei nemici. Lancia le tue saette, e mettili in rotta.
7Stendi le tue mani dall’alto, salvami e liberami dalle grandi acque, dalla mano degli stranieri,
8la cui bocca parla menzogna, e la cui destra è destra di frode.
9O Dio, a te canterò un nuovo cantico; sul saltèro a dieci corde a te salmeggerò,
10che dài la vittoria ai re, che liberi Davide tuo servitore dalla spada micidiale.
11Salvami e liberami dalla mano degli stranieri, la cui bocca parla menzogna, e la cui destra è destra di frode.
12I nostri figliuoli, nella loro giovinezza, sian come piante novelle che crescono, e le nostre figliuole come colonne scolpite nella struttura d’un palazzo.