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ECCLESIASTE 5:2-16 in Italian

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ECCLESIASTE 5:2-16 in Sacra Bibbia

2 Non esser precipitoso nel tuo parlare, e il tuo cuore non si affretti a proferire alcuna parola nel cospetto di Dio; perciocchè Iddio, è nel cielo, e tu sei in terra; però sieno le tue parole poche;
3 perciocchè dalla moltitudine delle occupazioni procede il sogno, e dalla moltitudine delle parole procede la voce stolta.
4 Quando avrai votato a Dio alcun voto, non indugiare di adempierlo; perciocchè gli stolti non gli son punto grati; adempi ciò che avrai votato.
5 Meglio è che tu non voti, che se tu voti, e non adempi.
6 Non recar la tua bocca a far peccar la tua persona; e non dire davanti all'Angelo, che è stato errore; perchè si adirerebbe Iddio per la tua voce, e dissiperebbe l'opera delle tue mani?
7 Certo, in moltitudine di sogni vi sono ancora delle vanità assai; così ancora ve ne son molte in molte parole; ma tu, temi Iddio.
8 Se tu vedi nella provincia l'oppression del povero, e la ruberia del giudicio e della giustizia, non maravigliarti di questa cosa; perciocchè vi è uno Eccelso di sopra all'eccelso, che vi prende guardia; anzi, vi sono degli eccelsi sopra essi tutti.
9 Ora la terra è la più profittevole di tutte l'altre cose; il re stesso è sottoposto al campo.
10 CHI ama l'argento non è saziato con l'argento; e chi ama i gran tesori è senza rendita. Anche questo è vanità.
11 Dove son molti beni, sono anche molti mangiatori di essi; e che pro ne torna al padrone di essi, salvo la vista degli occhi?
12 Il sonno del lavoratore è dolce, poco o assai ch'egli mangi; ma la sazietà del ricco non lo lascia dormire.
13 Vi è una mala doglia, la quale io ho veduta sotto il sole, cioè: che vi son delle ricchezze, conservate a' lor padroni per lor male.
14 Ed esse ricchezze periscono per mal affare, sì che, se il padrone di esse ha generato un figliuolo, non gliene riman nulla in mano.
15 Un tale se ne torna ignudo, come è uscito del seno di sua madre, andandosene come è venuto; e non prende nulla della sua fatica, ch'egli se ne porti via nella mano.
16 Anche questo è una mala doglia; conciossiachè egli se ne vada come egli è venuto; e che profitto ha egli di essersi affaticato per del vento?
ECCLESIASTE 5 in Sacra Bibbia

Ecclesiaste 5:2-16 in Riveduta Bibbia 1927

2 Non esser precipitoso nel parlare, e il tuo cuore non s’affretti a proferir verbo davanti a Dio; perché Dio è in cielo e tu sei sulla terra; le tue parole sian dunque poche;
3 poiché colla moltitudine delle occupazioni vengono i sogni, e colla moltitudine delle parole, i ragionamenti insensati.
4 Quand’hai fatto un voto a Dio, non indugiare ad adempierlo; poich’egli non si compiace degli stolti; adempi il voto che hai fatto.
5 Meglio è per te non far voti, che farne e poi non adempierli.
6 Non permettere alla tua bocca di render colpevole la tua persona; e non dire davanti al messaggero di Dio: “E’ stato uno sbaglio.” Perché Iddio s’adirerebbe egli per le tue parole, e distruggerebbe l’opera delle tue mani?
7 Poiché, se vi son delle vanità nella moltitudine de’ sogni, ve ne sono anche nella moltitudine delle parole; perciò temi Iddio!
8 Se vedi nella provincia l’oppressione del povero e la violazione del diritto e della giustizia, non te ne maravigliare; poiché sopra un uomo in alto veglia uno che sta più in alto e sovr’essi, sta un Altissimo.
9 Ma vantaggioso per un paese è, per ogni rispetto, un re, che si faccia servo de’ campi.
10 Chi ama l’argento non è saziato con l’argento; e chi ama le ricchezze non ne trae profitto di sorta. Anche questo è vanità.
11 Quando abbondano i beni, abbondano anche quei che li mangiano; e che pro ne viene ai possessori, se non di veder quei beni coi loro occhi?
12 Dolce è il sonno del lavoratore, abbia egli poco o molto da mangiare; ma la sazietà del ricco non lo lascia dormire.
13 V’è un male grave ch’io ho visto sotto il sole; delle ricchezze conservate dal loro possessore, per sua sventura.
14 Queste ricchezze vanno perdute per qualche avvenimento funesto; e se ha generato un figliuolo, questi resta con nulla in mano.
15 Uscito ignudo dal seno di sua madre, quel possessore se ne va com’era venuto; e di tutta la sua fatica non può prender nulla da portar seco in mano.
16 Anche questo è un male grave: ch’ei se ne vada tal e quale era venuto; e qual profitto gli viene dall’aver faticato per il vento?
Ecclesiaste 5 in Riveduta Bibbia 1927