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APOSTOLI 28:5-20 in Italian

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APOSTOLI 28:5-20 in Sacra Bibbia

5 Ma Paolo, scossa la bestia nel fuoco, non ne sofferse male alcuno.
6 Or essi aspettavano ch'egli enfierebbe, o caderebbe di subito morto; ma, poichè ebbero lungamente aspettato, ed ebber veduto che non gliene avveniva alcuno inconveniente, mutarono parere, e dissero ch'egli era un dio.
7 Or il principale dell'isola, chiamato per nome Publio, avea le sue possessioni in que' contorni; ed esso ci accolse, e ci albergò tre giorni amichevolmente.
8 E s'imbattè che il padre di Publio giacea in letto, malato di febbre, e di dissenteria; e Paolo andò a trovarlo; ed avendo fatta l'orazione, ed impostegli le mani, lo guarì.
9 Essendo adunque avvenuto questo, ancora gli altri che aveano delle infermità nell'isola venivano, ed eran guariti.
10 I quali ancora ci fecero grandi onori; e, quando ci partimmo, ci fornirono delle cose necessarie.
11 E, TRE mesi appresso, noi ci partimmo sopra una nave Alessandrina, che avea per insegna Castore e Polluce, la quale era vernata nell'isola.
12 Ed arrivati a Siracusa, vi dimorammo tre giorni.
13 E di là girammo, ed arrivammo a Reggio. Ed un giorno appresso, levatosi l'Austro, in due giorni arrivammo a Pozzuoli.
14 Ed avendo quivi trovati de' fratelli, fummo pregati di dimorare presso a loro sette giorni. E così venimmo a Roma.
15 Or i fratelli di là, avendo udite le novelle di noi, ci vennero incontro fino al Foro Appio, ed alle Tre Taverne; e Paolo, quando li ebbe veduti, rendè grazie a Dio, e prese animo.
16 E, quando fummo giunti a Roma, il centurione mise i prigioni in man del capitan maggiore della guardia; ma a Paolo fu conceduto d'abitar da sè, col soldato che lo guardava.
17 E, tre giorni appresso, Paolo chiamò i principali de' Giudei; e, quando furono raunati, disse loro: Uomini fratelli, senza che io abbia fatta cosa alcuna contro al popolo, nè contro a' riti de' padri, sono stato da Gerusalemme fatto prigione, e dato in man de' Romani.
18 I quali avendomi esaminato, volevano liberarmi; perciocchè non vi era in me alcuna colpa degna di morte.
19 Ma, opponendosi i Giudei, io fui costretto di richiamarmi a Cesare; non già come se io avessi da accusar la mia nazione d'alcuna cosa.
20 Per questa cagione adunque vi ho chiamati, per vedervi, e per parlarvi; perciocchè per la speranza d'Israele son circondato di questa catena.
APOSTOLI 28 in Sacra Bibbia

Atti 28:5-20 in Riveduta Bibbia 1927

5 Ma Paolo, scossa la bestia nel fuoco, non ne risentì male alcuno.
6 Or essi si aspettavano ch’egli enfierebbe o cadrebbe di subito morto; ma dopo aver lungamente aspettato, veduto che non gliene avveniva alcun male, mutarono parere, e cominciarono a dire ch’egli era un dio.
7 Or ne’ dintorni di quel luogo v’erano dei poderi dell’uomo principale dell’isola, chiamato Publio, il quale ci accolse, e ci albergò tre giorni amichevolmente.
8 E accadde che il padre di Publio giacea malato di febbre e di dissenteria. Paolo andò a trovarlo; e dopo aver pregato, gl’impose le mani e lo guarì.
9 Avvenuto questo, anche gli altri che aveano delle infermità nell’isola, vennero, e furon guariti;
10 ed essi ci fecero grandi onori; e quando salpammo, ci portarono a bordo le cose necessarie.
11 Tre mesi dopo, partimmo sopra una nave alessandrina che avea per insegna Castore e Polluce, e che avea svernato nell’isola.
12 E arrivati a Siracusa, vi restammo tre giorni.
13 E di là, costeggiando, arrivammo a Reggio. E dopo un giorno, levatosi un vento di scirocco, in due giorni arrivammo a Pozzuoli.
14 E avendo quivi trovato de’ fratelli, fummo pregati di rimanere presso di loro sette giorni. E così venimmo a Roma.
15 Or i fratelli, avute nostre notizie, di là ci vennero incontro sino al Foro Appio e alle Tre Taverne; e Paolo, quando li ebbe veduti, rese grazie a Dio e prese animo.
16 E giunti che fummo a Roma, a Paolo fu concesso d’abitar da sé col soldato che lo custodiva.
17 E tre giorni dopo, Paolo convocò i principali fra i Giudei; e quando furon raunati, disse loro: Fratelli, senza aver fatto nulla contro il popolo né contro i riti de’ padri, io fui arrestato in Gerusalemme e di là dato in man de’ Romani.
18 I quali, avendomi esaminato, volevano rilasciarmi perché non era in me colpa degna di morte.
19 Ma opponendovisi i Giudei, fui costretto ad appellarmi a Cesare, senza però aver in animo di portare alcuna accusa contro la mia nazione.
20 Per questa ragione dunque vi ho chiamati per vedervi e per parlarvi; perché egli è a causa della speranza d’Israele ch’io sono stretto da questa catena.
Atti 28 in Riveduta Bibbia 1927