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APOSTOLI 19:21-40 in Italian

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APOSTOLI 19:21-40 in Sacra Bibbia

21 Ora, dopo che queste cose furono compiute, Paolo si mise nell'animo di andare in Gerusalemme, passando per la Macedonia, e per l'Acaia, dicendo: Dopo che io sarò stato quivi, mi conviene ancora veder Roma.
22 E mandati in Macedonia due di coloro che gli ministravano, cioè Timoteo ed Erasto, egli dimorò ancora alquanto tempo in Asia.
23 Or in quel tempo nacque non piccol turbamento a proposito della via del Signore.
24 Perciocchè un certo chiamato per nome Demetrio, intagliator d'argento, che faceva de' piccoli tempii di Diana d'argento, portava gran profitto agli artefici.
25 Costui, raunati quelli, e tutti gli altri che lavoravano di cotali cose, disse: Uomini, voi sapete che dall'esercizio di quest'arte viene il nostro guadagno.
26 Or voi vedete ed udite, che questo Paolo, con le sue persuasioni, ha sviata gran moltitudine, non solo in Efeso, ma quasi in tutta l'Asia, dicendo che quelli non son dii, che son fatti di lavoro di mani.
27 E non vi è solo pericolo per noi, che quest'arte particolare sia discreditata; ma ancora che il tempio della gran dea Diana sia reputato per nulla; e che la maestà d'essa, la qual tutta l'Asia, anzi tutto il mondo adora, non sia abbattuta.
28 Ed essi, udite queste cose, ed essendo ripieni d'ira, gridarono, dicendo: Grande è la Diana degli Efesi.
29 E tutta la città fu ripiena di confusione; e tratti a forza Gaio, ed Aristarco, Macedoni, compagni del viaggio di Paolo, corsero di pari consentimento a furore nel teatro.
30 Or Paolo voleva presentarsi al popolo; ma i discepoli non gliel permisero.
31 Alcuni eziandio degli Asiarchi, che gli erano amici, mandarono a lui, pregandolo che non si presentasse nel teatro.
32 Gli uni adunque gridavano una cosa, gli altri un'altra; perciocchè la raunanza era confusa; ed i più non sapevano per qual cagione fosser raunati.
33 Ora, d'infra la moltitudine fu prodotto Alessandro, spingendolo i Giudei innanzi. Ed Alessandro, fatto cenno con la mano, voleva arringare al popolo a lor difesa.
34 Ma, quando ebber riconosciuto ch'egli era Giudeo, si fece un grido da tutti, che gridarono lo spazio d'intorno a due ore: Grande è la Diana degli Efesi.
35 Ma il cancelliere, avendo acquetata la turba, disse: Uomini Efesi, chi è pur l'uomo, che non sappia che la città degli Efesi è la sagrestana della gran dea Diana, e dell' immagine caduta da Giove?
36 Essendo adunque queste cose fuor di contradizione, conviene che voi vi acquetiate, e non facciate nulla di precipitato.
37 Poichè avete menati qua questi uomini, i quali non sono nè sacrileghi, nè bestemmiatori della vostra dea.
38 Se dunque Demetrio, e gli artefici che son con lui, hanno alcuna cosa contro ad alcuno, si tengono le corti, e vi sono i proconsoli; facciansi eglino citar gli uni gli altri.
39 E se richiedete alcuna cosa intorno ad altri affari, ciò si risolverà nella raunanza legittima.
40 Perciocchè noi siamo in pericolo d'essere accusati di sedizione per lo giorno d'oggi; non essendovi ragione alcuna, per la quale noi possiamo render conto di questo concorso. E, dette queste cose, licenziò la raunanza.
APOSTOLI 19 in Sacra Bibbia

Atti 19:21-40 in Riveduta Bibbia 1927

21 Compiute che furon queste cose, Paolo si mise in animo d’andare a Gerusalemme, passando per la Macedonia e per l’Acaia. Dopo che sarò stato là, diceva, bisogna ch’io veda anche Roma.
22 E mandati in Macedonia due di quelli che lo aiutavano, Timoteo ed Erasto, egli si trattenne ancora in Asia per qualche tempo.
23 Or in quel tempo nacque non piccol tumulto a proposito della nuova Via.
24 Poiché un tale, chiamato Demetrio, orefice, che faceva de’ tempietti di Diana in argento, procurava non poco guadagno agli artigiani.
25 Raunati questi e gli altri che lavoravan di cotali cose, disse: Uomini, voi sapete che dall’esercizio di quest’arte viene la nostra prosperità.
26 E voi vedete e udite che questo Paolo ha persuaso e sviato gran moltitudine non solo in Efeso, ma quasi in tutta l’Asia dicendo che quelli fatti con le mani, non sono dèi.
27 E non solo v’è pericolo che questo ramo della nostra arte cada in discredito, ma che anche il tempio della gran dea Diana sia reputato per nulla, e che sia perfino spogliata della sua maestà colei, che tutta l’Asia e il mondo adorano.
28 Ed essi, udite queste cose, accesi di sdegno, si misero a gridare: Grande è la Diana degli Efesini!
29 E tutta la città fu ripiena di confusione; e traendo seco a forza Gaio e Aristarco, Macedoni, compagni di viaggio di Paolo, si precipitaron tutti d’accordo verso il teatro.
30 Paolo voleva presentarsi al popolo, ma i discepoli non glielo permisero.
31 E anche alcuni de’ magistrati dell’Asia che gli erano amici, mandarono a pregarlo che non s’arrischiasse a venire nel teatro.
32 Gli uni dunque gridavano una cosa, e gli altri un’altra; perché l’assemblea era una confusione; e i più non sapevano per qual cagione si fossero raunati.
33 E di fra la moltitudine trassero Alessandro, che i Giudei spingevano innanzi. E Alessandro, fatto cenno con la mano, voleva arringare il popolo a loro difesa.
34 Ma quando ebbero riconosciuto che era Giudeo, tutti, ad una voce, per circa due ore, si posero a gridare: Grande è la Diana degli Efesini!
35 Ma il segretario, avendo acquetata la turba, disse: Uomini di Efeso, chi è che non sappia che la città degli Efesini è la guardiana del tempio della gran Diana e dell’immagine caduta da Giove?
36 Essendo dunque queste cose fuor di contestazione, voi dovete acquetarvi e non far nulla di precipitato;
37 poiché avete menato qua questi uomini, i quali non sono né sacrileghi, né bestemmiatori della nostra dea.
38 Se dunque Demetrio e gli artigiani che son con lui hanno qualcosa contro qualcuno, ci sono i tribunali, e ci sono i proconsoli; si facciano citare gli uni e gli altri.
39 Se poi volete ottenere qualcosa intorno ad altri affari, la questione si risolverà in un’assemblea legale.
40 Perché noi siamo in pericolo d’essere accusati di sedizione per la raunata d’oggi, non essendovi ragione alcuna con la quale noi possiamo giustificare questo assembramento.
Atti 19 in Riveduta Bibbia 1927