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Riveduta Bibbia 1927 - Numeri - Numeri 22

Numeri 22:5-33

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5Egli mandò ambasciatori a Balaam, figliuolo di Beor, a Pethor che sta sul fiume, nel paese de’ figliuoli del suo popolo per chiamarlo e dirgli: “Ecco un popolo è uscito d’Egitto; esso ricopre la faccia della terra, e si è stabilito dirimpetto a me;
6or dunque vieni, te ne prego, e maledicimi questo popolo; poiché è troppo potente per me; forse così riusciremo a sconfiggerlo, e potrò cacciarlo dal paese; poiché so che chi tu benedici è benedetto, e chi tu maledici è maledetto”.
7Gli anziani di Moab e gli anziani di Madian partirono portando in mano la mercede dell’indovino; e, arrivati da Balaam, gli riferirono le parole di Balak.
8E Balaam disse loro: “Alloggiate qui stanotte; e vi darò la risposta secondo che mi dirà l’Eterno”. E i principi di Moab stettero da Balaam.
9Or Dio venne a Balaam e gli disse: “Chi sono questi uomini che stanno da te?”
10E Balaam rispose a Dio: “Balak, figliuolo di Tsippor, re di Moab, mi ha mandato a dire:
11Ecco, il popolo ch’è uscito d’Egitto ricopre la faccia della terra; or vieni a maledirmelo; forse riuscirò così a batterlo e potrò cacciarlo”.
12E Dio disse a Balaam: “Tu non andrai con loro, non maledirai quel popolo, perché egli è benedetto”.
13Balaam si levò, la mattina, e disse ai principi di Balak: “Andatevene al vostro paese, perché l’Eterno m’ha rifiutato il permesso di andare con voi”.
14E i principi di Moab si levarono, tornarono da Balak e dissero: “Balaam ha rifiutato di venir con noi”.
15Allora Balak mandò di nuovo de’ principi, in maggior numero e più ragguardevoli che que’ di prima.
16I quali vennero da Balaam e gli dissero: “Così dice Balak, figliuolo di Tsippor: Deh, nulla ti trattenga dal venire da me;
17poiché io ti ricolmerò di onori farò tutto ciò che mi dirai; vieni dunque, te ne prego, e maledicimi questo popolo”.
18Ma Balaam rispose e disse ai servi di Balak: “Quand’anche Balak mi desse la sua casa piena d’argento e d’oro, non potrei trasgredire l’ordine dell’Eterno, del mio Dio, per fare cosa piccola o grande che fosse.
19Nondimeno, trattenetevi qui, anche voi, stanotte, ond’io sappia ciò che l’Eterno mi dirà ancora”.
20E Dio venne la notte a Balaam e gli disse: “Se quegli uomini son venuti a chiamarti, lèvati e va’ con loro; soltanto, farai ciò che io ti dirò”.
21Balaam quindi si levò la mattina, sellò la sua asina, e se ne andò coi principi di Moab.
22Ma l’ira di Dio s’accese perché egli se n’era andato; e l’angelo dell’Eterno si pose sulla strada per fargli ostacolo. Or egli cavalcava la sua asina e avea seco due servitori.
23L’asina, vedendo l’angelo dell’Eterno che stava sulla strada con la sua spada sguainata in mano, uscì di via e cominciava ad andare per i campi. Balaam percosse l’asina per rimetterla sulla strada.
24Allora l’angelo dell’Eterno si fermò in un sentiero incavato che passava tra le vigne e aveva un muro di qua e un muro di là.
25L’asina vide l’angelo dell’Eterno; si serrò al muro e strinse il piede di Balaam al muro; e Balaam la percosse di nuovo.
26L’angelo dell’Eterno passò di nuovo oltre, e si fermò in un luogo stretto dove non c’era modo di volgersi né a destra né a sinistra.
27L’asina vide l’angelo dell’Eterno e si sdraiò sotto Balaam; l’ira di Balaam s’accese, ed egli percosse l’asina con un bastone.
28Allora l’Eterno aprì la bocca all’asina, che disse a Balaam: “Che t’ho io fatto che tu mi percuoti già per la terza volta?”
29E Balaam rispose all’asina: “Perché ti sei fatta beffe di me. Ah se avessi una spada in mano! t’ammazzerei sull’attimo”.
30L’asina disse a Balaam: “Non son io la tua asina che hai sempre cavalcata fino a quest’oggi? Sono io solita farti così?” Ed egli rispose: “No”.
31Allora l’Eterno aprì gli occhi a Balaam, ed egli vide l’angelo dell’Eterno che stava sulla strada, con la sua spada sguainata. Balaam s’inchinò e si prostrò con la faccia in terra.
32L’angelo dell’Eterno gli disse: “Perché hai percosso la tua asina già tre volte? Ecco, io sono uscito per farti ostacolo, perché la via che batti è contraria al voler mio;
33e l’asina m’ha visto ed è uscita di strada davanti a me queste tre volte; se non fosse uscita di strada davanti a me, certo io avrei già ucciso te e lasciato in vita lei”.

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