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Riveduta Bibbia 1927 - Ecclesiaste - Ecclesiaste 4

Ecclesiaste 4:2-12

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2Ond’io ho stimato i morti, che son già morti, più felici de’ vivi che son vivi tuttora;
3è più felice degli uni e degli altri, colui che non è ancora venuto all’esistenza, e non ha ancora vedute le azioni malvage che si commettono sotto il sole.
4E ho visto che ogni fatica e ogni buona riuscita nel lavoro provocano invidia dell’uno contro l’altro. Anche questo è vanità e un correr dietro al vento.
5Lo stolto incrocia le braccia e mangia la sua propria carne.
6Val meglio una mano piena di riposo, che ambo le mani piene di travaglio e di corsa dietro al vento.
7E ho visto anche un’altra vanità sotto il sole:
8un tale è solo, senz’alcuno che gli stia da presso; non ha né figlio né fratello, e nondimeno s’affatica senza fine, e i suoi occhi non si sazian mai di ricchezze. E non riflette: Ma per chi dunque m’affatico e privo l’anima mia d’ogni bene? Anche questa è una vanità e un’ingrata occupazione.
9Due valgon meglio d’un solo, perché sono ben ricompensati della loro fatica.
10Poiché, se l’uno cade, l’altro rialza il suo compagno; ma guai a colui ch’è solo, e cade senz’avere un altro che lo rialzi!
11Così pure, se due dormono assieme, si riscaldano; ma chi è solo, come farà a riscaldarsi?
12E se uno tenta di sopraffare colui ch’è solo, due gli terranno testa; una corda a tre capi non si rompe così presto.

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