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Riveduta Bibbia 1927 - Atti - Atti 7

Atti 7:2-48

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2Ed egli disse: Fratelli e padri, ascoltate. L’Iddio della gloria apparve ad Abramo, nostro padre, mentr’egli era in Mesopotamia, prima che abitasse in Carran,
3e gli disse: Esci dal tuo paese e dal tuo parentado, e vieni nel paese che io ti mostrerò.
4Allora egli uscì dal paese de’ Caldei, e abitò in Carran; e di là, dopo che suo padre fu morto, Iddio lo fece venire in questo paese, che ora voi abitate.
5E non gli diede alcuna eredità in esso, neppure un palmo di terra, ma gli promise di darne la possessione a lui e alla sua progenie dopo di lui, quand’egli non aveva ancora alcun figliuolo.
6E Dio parlò così: La sua progenie soggiornerà in terra straniera, e sarà ridotta in servitù e maltrattata per quattrocent’anni.
7Ma io giudicherò la nazione alla quale avranno servito, disse Iddio; e dopo questo essi partiranno e mi renderanno il loro culto in questo luogo.
8E gli dette il patto della circoncisione; e così Abramo generò Isacco, e lo circoncise l’ottavo giorno; e Isacco generò Giacobbe, e Giacobbe i dodici patriarchi.
9E i patriarchi, portando invidia a Giuseppe, lo venderono perché fosse menato in Egitto; ma Dio era con lui,
10e lo liberò da tutte le sue distrette, e gli diede grazia e sapienza davanti a Faraone, re d’Egitto, che lo costituì governatore dell’Egitto e di tutta la sua casa.
11Or sopravvenne una carestia e una gran distretta in tutto l’Egitto e in Canaan; e i nostri padri non trovavano viveri.
12Ma avendo Giacobbe udito che in Egitto v’era del grano, vi mandò una prima volta i nostri padri.
13E la seconda volta, Giuseppe fu riconosciuto dai suoi fratelli, e Faraone conobbe di che stirpe fosse Giuseppe.
14E Giuseppe mandò a chiamare Giacobbe suo padre, e tutto il suo parentado, che era di settantacinque anime.
15E Giacobbe scese in Egitto, e morirono egli e i padri nostri,
16i quali furon trasportati a Sichem, e posti nel sepolcro che Abramo avea comprato a prezzo di danaro dai figliuoli di Emmor in Sichem.
17Ma come si avvicinava il tempo della promessa che Dio aveva fatta ad Abramo, il popolo crebbe e moltiplicò in Egitto,
18finché sorse sull’Egitto un altro re, che non sapeva nulla di Giuseppe.
19Costui, procedendo con astuzia contro la nostra stirpe, trattò male i nostri padri, li costrinse ad esporre i loro piccoli fanciulli perché non vivessero.
20In quel tempo nacque Mosè, ed era divinamente bello; e fu nutrito per tre mesi in casa di suo padre;
21e quando fu esposto, la figliuola di Faraone lo raccolse e se lo allevò come figliuolo.
22E Mosè fu educato in tutta la sapienza degli Egizi ed era potente nelle sue parole ed opere.
23Ma quando fu pervenuto all’età di quarant’anni, gli venne in animo d’andare a visitare i suoi fratelli, i figliuoli d’Israele.
24E vedutone uno a cui era fatto torto, lo difese e vendicò l’oppresso, uccidendo l’Egizio.
25Or egli pensava che i suoi fratelli intenderebbero che Dio li voleva salvare per mano di lui; ma essi non l’intesero.
26E il giorno seguente egli comparve fra loro, mentre contendevano, e cercava di riconciliarli, dicendo: O uomini, voi siete fratelli, perché fate torto gli uni agli altri?
27Ma colui che facea torto al suo prossimo lo respinse dicendo: Chi ti ha costituito rettore e giudice su noi?
28Vuoi tu uccider me come ieri uccidesti l’Egizio?
29A questa parola Mosè fuggì, e dimorò come forestiero nel paese di Madian, dove ebbe due figliuoli.
30E in capo a quarant’anni, un angelo gli apparve nel deserto del monte Sinai, nella fiamma d’un pruno ardente.
31E Mosè, veduto ciò, si maravigliò della visione; e come si accostava per osservare, si fece udire questa voce del Signore:
32Io son l’Iddio de’ tuoi padri, l’Iddio d’Abramo, d’Isacco e di Giacobbe. E Mosè, tutto tremante, non ardiva osservare.
33E il Signore gli disse: Sciogliti i calzari dai piedi; perché il luogo dove stai è terra santa.
34Certo, io ho veduto l’afflizione del mio popolo che è in Egitto, e ho udito i loro sospiri, e son disceso per liberarli; or dunque vieni; io ti manderò in Egitto.
35Quel Mosè che aveano rinnegato dicendo: Chi ti ha costituito rettore e giudice? Iddio lo mandò loro come capo e come liberatore con l’aiuto dell’angelo che gli era apparito nel pruno.
36Egli li condusse fuori, avendo fatto prodigi e segni nel paese di Egitto, nel mar Rosso e nel deserto per quaranta anni.
37Questi è il Mosè che disse ai figliuoli d’Israele: Il Signore Iddio vostro vi susciterà un Profeta d’infra i vostri fratelli, come me.
38Questi è colui che nell’assemblea del deserto fu con l’angelo che gli parlava sul monte Sinai, e co’ padri nostri, e che ricevette rivelazioni viventi per darcele.
39A lui i nostri padri non vollero essere ubbidienti, ma lo ripudiarono, e rivolsero i loro cuori all’Egitto,
40dicendo ad Aronne: Facci degl’iddii che vadano davanti a noi; perché quant’è a questo Mosè che ci ha condotti fuori del paese d’Egitto, noi non sappiamo quel che ne sia avvenuto.
41E in quei giorni fecero un vitello, e offersero un sacrificio all’idolo, e si rallegrarono delle opere delle loro mani.
42Ma Dio si rivolse da loro e li abbandonò al culto dell’esercito del cielo, com’è scritto nel libro dei profeti: Casa d’Israele, mi offriste voi vittime e sacrifici durante quarant’anni nel deserto?
43Anzi, voi portaste la tenda di Moloc e la stella del dio Romfàn, immagini che voi faceste per adorarle. Perciò io vi trasporterò al di là di Babilonia.
44Il tabernacolo della testimonianza fu coi nostri padri nel deserto, come avea comandato Colui che avea detto a Mosè che lo facesse secondo il modello che avea veduto.
45E i nostri padri, guidati da Giosuè, ricevutolo, lo introdussero nel paese posseduto dalle genti che Dio scacciò d’innanzi ai nostri padri. Quivi rimase fino ai giorni di Davide,
46il quale trovò grazia nel cospetto di Dio, e chiese di preparare una dimora all’Iddio di Giacobbe.
47Ma Salomone fu quello che gli edificò una casa.
48L’Altissimo però non abita in templi fatti da man d’uomo, come dice il profeta:

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