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Riveduta Bibbia 1927 - Atti - Atti 26

Atti 26:23-32

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23che il Cristo soffrirebbe, e che egli, il primo a risuscitar dai morti, annunzierebbe la luce al popolo ed ai Gentili.
24Or mentre ei diceva queste cose a sua difesa, Festo disse ad alta voce: Paolo, tu vaneggi; la molta dottrina ti mette fuor di senno.
25Ma Paolo disse: Io non vaneggio, eccellentissimo Festo; ma pronunzio parole di verità, e di buon senno.
26Poiché il re, al quale io parlo con franchezza, conosce queste cose; perché son persuaso che nessuna di esse gli è occulta; poiché questo non è stato fatto in un cantuccio.
27O re Agrippa, credi tu ai profeti? Io so che tu ci credi.
28E Agrippa disse a Paolo: Per poco non mi persuadi a diventar cristiano.
29E Paolo: Piacesse a Dio che per poco o per molto, non solamente tu, ma anche tutti quelli che oggi m’ascoltano, diventaste tali, quale sono io, all’infuori di questi legami.
30Allora il re si alzò, e con lui il governatore, Berenice, e quanti sedevano con loro;
31e ritiratisi in disparte, parlavano gli uni agli altri, dicendo: Quest’uomo non fa nulla che meriti morte o prigione.
32E Agrippa disse a Festo: Quest’uomo poteva esser liberato, se non si fosse appellato a Cesare.

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